ANTROPOLOGIA: IL CONCETTO DI CULTURA (pt.1)


 
Il Romanticismo introdusse un nuovo modo di guardare ai popoli europei: non si pensava a un uomo universale, ma a singoli popoli
 
KULTUR= concetto nato in Germania, connotava un determinato modo di vivere e un comune patrimonio di storie, mentalità, usanze. 
Si pensava alla cultura come a un qualcosa di specifico e di caratteristico di solo un popolo.
 
ZIVILISATION= si affiancava alla Kultur come insieme di acquisizioni esterne ad essa.
 

Edeard Tylor formulò la prima definizione antropologica di cultura: un insieme complesso che include qualsiasi capacità e abitudine acquisita dall'uomo, in quanto membro di una società.
 
 
La corrente dell'evoluzionismo vedeva la cultura come in evoluzione, partendo dalle forme più semplici.
 
 La storia della società era il risultato di leggi costanti, i cui effetti cumulativi ne aumentavano la complessità.
 

 
seguendo questa concezione era possibile classificare culture superiori ed inferiori: i "selvaggi" di quei tempi rappresentavano uno stadio più antico.
 
 
Tylor riteneva che i progressi tecnici fossero l'indice del progresso culturale e che l'orgnizzazione sociale fosse allo stesso modo l'indice della maturità intellettuale del popolo.

Con l'aumento degli antropologi e delle spedizioni si capì che le teorie evouzioniste erano. troppo generiche.

 

PATRIMONIO CULTURALE= tutto ciò che appartiene alla cultura materiale e artistica,
a cui una certa società guarda come elementi del proprio passato.

Nella seconda metà del Novecento i Paesi hanno provveduto a stabile un proprio patrimonio culturale, che comportava all'accesso dei fondi dell'ONU.

CULTURAL HERITAGE= (eredità culturale) l'idea di patrimonio culturale nata in Inghilterra, nella seconda metà dell'Ottocento.
 
La comparsa di questo concetto coincise con la rivoluzione industriale e alle sue mutazioni, come segno di unità e continuità della comunità nel tempo. 
 


Franz Boas (1858-1942) si fece promotore di un rinnovamento dell'antropologia americana
attraverso la critica dell'evoluzionismo culturale.
 
PARTICOLARISMO STORICO= prospettiva secondo cui bisognava studiare ogni cultura nella sua specificità.

Fondò una scuola all'Università Columbia di New York della quale fecero parte importanti antropologi. Alcune delle sue caratteristiche erano:
 
- non defininiva un concetto di cultura e non credeva in una "razza superiore";
 
- credeva che i fenomeni culturali non fossero collegati con quelli biologici.
 
 
 
Ruth Benedict, frequentò la scuola di Boas, scrisse uno dei libri di antropologia più importanti: Modelli di cultura (1934).

Nella sua opera eliminò dal concetto di cultura tutto ciò che non è simbolico (es. arti, tecniche, economia).

Considerava idee e comportamenti come un "tutto integrato" e non un "tutto complesso" come Tyler. 

CONFIGURAZIONISMO= vedeva ogni cultura come un modello a sè stante: il modo in cui le idee e i comportamenti si combinano producono una configurazione particolare.
 
 
 
Margaret Mead pubblicò i risultati dei suoi studi sul popolo dei Samoani in "L'adolescenza in Samoa".
 
Dimostrò la predominanza della cultura sulla natura
studiando l'educazione sessuale dei giovani samoani, mostrò la loro capacità di vivere serenamente l'adolescenza, grazie al modello tipico della loro cultura libero da tabù sessuali.
 
Ciò significava che i problemi adolescenziali non erano dovuti alla crescita fisiologica, ma che derivavano da un'educazione sbagliata.
 
 
Boas e i suoi allievi si basavano sull'idea della cultura come un campo autonomo, antirazzista e antidiscriminatoria.
 
DARWINISMO SOCIALE= l'ideologia sostenuta dalle classi borghesi conservatrici, secondo cui le leggi che regolano la selezione naturale nelle specie animali, sono le stesse che governano la selezione sociale.
 
Nasce in questi anni l'antropologia culturale come un nuovo ambito di studio autonomo e la concezione del relativismo antropologico, secondo la quale:

- non è possibile ricostruire l'evoluzione della cultura umana in generale a partire dallo studio dei popoli "primitivi";

- la cultura influenza la natura;

- l'individuo e la cultura interagiscono, indirizzando la personalità del singolo;

- ogni popolo possiede una propria specifica cultura.


 
Lo sviluppo dell'antropologia accademica avvenne in Gran Bretagna. Le ricerche sul campo avevano lo scopo di conoscere meglio i popoli sotto il loro dominio

STRUTTURA SOCIALE= sopravanzò il concetto di cultura, si concentra sullo studio delle relazioni sociali e su come le società costituissero degli insiemi complessi e integrati. 

William Rivers sosteneva che per studiare una comunità "primitiva", bisognava abitare con essa per un lungo periodo, conoscere personalmente gli individui e le loro parentele. 
 
 
 
Bronislaw Malinowski (1884-1942), antropologo e sociologo polacco, studia la vita degli abitanti delle isole Trobriand, adottando un nuovo metodo di ricerca: cercava di rendersi conto della visione del "primitivo" e del suo mondo;

Alla vita di questo popolo dedicò "Argonauti del Pacifico occidentale" (1922).

Malinowski parla di "società integrate funzionalmente", il quale studio aveva bisogno di prendere in considerazione tutti i loro aspetti per giungere a una visione complessiva della comunità
 
 
Egli arrichì la definizione di cultura di Tylor di una dimensione funzionale, come fece Ruth Benedict, ma aggiungendo anche i concetti non simbolici. Aveva un'idea della cultura come apparato strumentale che ha la funzione di adattamento all'ambiente.
 
Propose, poi, di considerare la magia come risposta emotiva a una situazione non controllabile, non come un progresso umano che precede la religione e la scienza.
 
 
Alfred Radcliffe-Brown fu un antropologo ed etnografo inglese, considerato uno dei fondatori dell'indirizzo funzionalistico in antropologia sociale (ciò che negli Stati Uniti era l'antropologia culturale).
 
Non parlò mai di cultura perché lo considerava un termine troppo vago.
 
Si concentró sullo studio della struttura sociale, cioè il complesso delle relazioni che legano tra loro la comunità. Questa concezione ha il vantaggio di riferirsi a fenomeni certi e a quali sono i comportamenti che li determinano.

Radcliffe-Brown parlò di società funzionalmente strutturate, dove definì la funzione come il rapporto che un'attività sociale ha con la struttura sociale alla cui esistenza porta un contributo. Strutturate perchè lo studio delle strutture sociali consisteva nello studio di tutte le componenti che contribuiscono alla riproduzione della struttura medesima

Aveva in mente un "scienza delle società primitive", che avrebbe permesso la formulazione di leggi generali sul funzionamento della società
 

 
Edward Evans-Pritchard fu un africanista ed etnologo britannico.
 
Smentì l'esistenza di un pensiero "primitivo" nel suo libro "Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande" (1937). 
 

 
Dimostrò che gli Azande erano razionali quanto gli europei e la loro capacità di regolare i conflitti anche in assenza di un'autorità centrale.

Non considerava l'antropologia sociale una scienza perchè riteneva impossibile giungere alla formulazione di leggi sull'agire umano