PSICOLOGIA: L'EVOLUZIONE DELL'UOMO TRA NATURA E CULTURA

Le specie vedono intrecciarsi fattori culturali e biologici nel determinare una realtà. Gli esseri umani sono esseri biologici che hanno formato la natura secondo le proprie necessità, producendo una cultura.
Charles Darwin (1809-1882) era un biologo e geologo, nato in Gran Bretagna. Elaborò la teoria dell'evoluzione della specie, secondo la quale negli esseri viventi esiste una selezione naturale, secondo cui sopravvive solo chi ha le caratteristiche adatte per l'ambiente in cui vive.

Sewall Wright (1889-1998), ha analizzato il fenomeno della deriva genetica: all'interno di una popolazione si creano variazioni casuali della frequenza con cui si manifestano tipi di geni, soprattutto se di dimensioni ridotte. Un fenomeno simile é l'effetto del fondatore cioè i fondatori di un gruppo favoriscono una certa caratteristica (es. tribù). 
 
In contrario alla teoria di Alfred Kroeber (punto critico), la capacità di cultura si é sviluppata parallelamente allo sviluppo organico umano. Lo dimostrano queste caratteristiche:
- stazione eretta (aiuta il controllo del territorio e permette l'utilizzo degli arti superiori);
- pollice opponibile (presa e precisione);
- sviluppo del cervello (6 milioni di anni per sviluppare linguaggio e processi mentali superiori);
- ovulazione nascosta (costruzione di rapporti stabili);
- linguaggio (apparato fonatorio permette comunicazione).

Secondo Freud il concetto di cultura consiste nell'insieme di regole che distinguono umani e animali. Sostituiscono cioè gli impulsi sessuali con altre attività. 
Secondo Jung però fenomeni culturali, come religione, arte... Sono capacità primarie. 

Il cervello complesso é nato per tenere conto delle dinamiche di un gruppo. Secondo André Leroi-Gourhan, le basi della socializzazione si fondano si un'organizzazione di tipo cooperativo per l'allevamento dei piccoli.

La linea evolutiva degli ominidi (stazione eretta, si adattano alla temperatura) si é distinta da quella dei primati (vive sugli alberi, ha ancora il pelo, ambienti con calda temperatura) circa 5-6 milioni di anni fa. Una parte degli ominidi si evolve verso il genere Homo, l'altra verso il genere Australopithecus. 

L'essere umano é in continua trasformazione fisica, sociale e individuale. 
Biologicamente il sistema nervoso riveste un'importanza fondamentale. Il cervello é collegato con il cervelletto e il midollo spinale e "contiene" i neuroni. I suoi due emisferi sono collegati da un corpo calloso che consente lo scambio delle informazioni. Al di sopra di essi si trova la corteccia cerebrale, spessa 3 mm e disposta in modo da formare circonvoluzioni (pieghe) separate da scissure (solchi). 
Il cervello elabora le informazioni e attiva le risposte.
La corteccia é collegata alle funzioni cognitive e razionali (ideare programmi e strategie mentali).
Il sistema limbico (amigdala, ippocampo) presiede le attività istintive ed emotive. 
L'ipotalamo e il ponte cerebrale coordinano le pulsioni fondamentali.  

Le principali aree responsabili del linguaggio sono:
- area di Broca (Paul Pierre Brocca, produce parole e frasi, una lesione causa impossibilità nell'articolare parole);
- area di Wernicke (Cerl Wernicke deputata alla comprensione, una lesione compromette la capacità di comprendere il linguaggio);
Le aree lavorano in stretta connessione.

NEUROSCIENZE= l'insieme delle discipline scientifiche che studiano la struttura e il funzionamento del sistema nervoso, allo scopo di capire i meccanismi che regolano il controllo delle relazioni nervose. 
Oggi gli studi del cervello sono facilitati dalla tecnologia, come la PET e la risonanza magnetica ("fotografano" il cervello in attività). 
La neuropsicologia si occupa di funzioni mentali cognitive superiori (memoria, apprendimento...) e di aspetti generali (attenzione, sonno...) Clinicamente si dedica alla valutazione e riabilitazione dei deficit cognitivi e emotivo-comportamentali.