PEDAGOGIA: MAESTRI E ALLIEVI

APPUNTI

LEZIONI E DISPUTE
Il metodo scolastico era costituito dalla lectio (lettura di testi autorevoli) e da quesito (disputa su un argomento di rilievo). Essi contraddistinguono la cultura nelle scuole e nelle università dell'epoca.
La lettura era l'attività principale di apprendimento (Didascalicon: "l'inizio del sapere si trova nella lettura"). Una buona lettura significa rendersi conto da soli di tutti. Rappresenta la strada per la verità.
I testi di grammatica erano di Prisciano, Donato, Sirio.
Le narrazioni i Dicta Catonis cioè una raccolta di quattro libri di sentenze morali (III sec.).
La teologia dalle Sacre Scritture e le Sentenze di Pietro Lombardo.
Poi, Platone, Aristotele e medici dell'antica Grecia.
L'architrave di ogni disciplina era il libro siccome, fino ad allora, il sapere era ampiamente legato all'insegnamento orale per trazidione e per scarsa quantità di manuali.
Leggere significava riconoscere le auctoritates mediante si ricavavano le opinioni e l'argomentazione era mostrarne la coerenza.
Tutta questa importanza portava complessità cioè un'analisi con divisio textus. Infine si presentava grammatica e contenuto.
Ugo di San Vittore ha delineato tre forme di lettura: per opera del docente, studente e studio personale.
Compito del maestro era anche disputare cioè il passaggio dall'argomentazione sulla base dell'autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione. Divenne col tempo il momento più importante. Si criticava e si facevano domande sul testo letto. 
Si fonda sull'uso della dialettica quindi sull'impiego della ragione nell'argomentazione che creò un vero e proprio metodo di indagine e insegnamento.
La disputa era caratterizzata dalla raccolta di questioni intorno ad un tema, a sé stanti o all'interno di Summae (raccolta di sentenze).
Un esempio é la Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino. È composta in quattro parti (posizione del problema, esposizione delle opinioni pro o contro, soluzione del maestro "Respondeo", la soluzione dei dubbi).
Con la risposta il maestro prendeva posizione, non si fermava alla tradizione ma attualizzava.

IL MAESTRO E IL SAPERE
Il maestro medievale non dava una visione personale ma, si collocava in una tradizione che attualizzava e offriva ai giovani. "Contemplata aliis tradere" (trasmettere agli atri quel che si è assimilato e contemplato) è la frase con cui Tommaso D'Aquino sintetizza l'opera del maestro. Egli assimila, in molto tempo, e comunica agli allievi.
Il maestro doveva dosare dolcezza e severità anche con punizioni corporali, svonsigliata però dalla cultura monastica.
Anselmo si opponeva a questa pratica credendo che il maestro dovesse seguire le indicazioni dell'alunno.
Pure, Pietro Abelardo nella sua opera Sic et non chiede ai giovani di trovare la verità mediante la ragione senza adagiarsi sull'autorità.
Tommaso d'Aquino sviluppò il significato di maestro interiore, e se un uomo possa insegnare a un altro uomo.
Egli crede che gli esseri umani posseggano una capacità causativa e che, anche se dipendono da Dio, non siano initili in quanto simili a lui.
Avicenna faceva dipendere la conoscenza da un intelletto separato e uno unico (agente), nel quale il soggetto ha un ruolo passivo. Per questo l'azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale. La conocenza proviene da fuori.
Averroè riteneva che la scienza e la conoscenza fossero riconducibili a un'unica intelligenza esterna a noi.
Tommaso riteneva che ogni essere umano fosse un soggetto autonomo e che la conocenza fosse risultato di cause esterne e interne. Abbiamo germi di sapere che vengono a contatto con l'esperienza. Il sapere deve passare dalla potenza all'atto con la ragione (inventio) o con l'insegnamento (disciplina). Il amestro può offrire gli strumenti o dimostrando.

IL RUOLO SOCIALE DEL MAGISTER
Il magister universitario è un uomo di mestiere che svolge una professione, nella quale ha autorità e riconosce il legame fra scienza e insegnamento.
I professiori (professores) acquisirono un ruolo ben definito e facevano parte di una corporazione. Dovevano eccellere in un determinato campo e condividere le sue scoperte. La ricerca della verità era impresa comune da salvaguardare.
Aveva, anche, un ruolo sociale, l'ordinamento giuridico li riconobbe uno statuto speciale esentendoli da obblighi personali e patrimoniali e avere funzione di giudice. 
In cambio, essi collaboravano all'onore della corporazione universitaria. 
Il maestro era molto rispettato ma, non doveva uscire dalla sua integrità di condotta.
 
SCHEMA
 
METODO SCOLASTICO
 ↓
 lectio (lettura di testi autorevoli) - quesito (disputa su un argomento)
la lettura era l'attività principale di apprendimento
l'architrave di ogni disciplina era il libro

auctoritates, si ricavavano le opinioni - l'argomentazione, coerenza
 
 
 
 
Ugo di San Vittore ha delineato tre forme di lettura: per opera del docente, studente e studio personale.
 
Disputare: passaggio dall'argomentazione sulla base dell'autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione.

Si fonda sull'uso della dialettica quindi sull'impiego della ragione nell'argomentazione.
 
 
 
 
Tommaso d'Aquino scrisse la Summa Theologiae.
 
Composta in quattro parti: posizione del problema, esposizione delle opinioni pro o contro, soluzione del maestro "Respondeo", la soluzione dei dubbi.
 
 
 
 
 
 
MAESTRO MEDIEVALE

  si collocava in una tradizione che attualizzava e offriva ai giovani
 
 "Contemplata aliis tradere" (trasmettere agli atri quel che si è assimilato e contemplato)
 assimila in molto tempo e comunica agli allievi
 
dosava dolcezza e severità
 
esseri umani→ capacità causativa →  non siano initili in quanto simili a Dio
 

 
Avicenna faceva dipendere la conoscenza da un intelletto separato e uno unico (agente), nel quale il soggetto ha un ruolo passivo.
 
Per questo l'azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale. La conocenza proviene da fuori.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Averroè riteneva che la scienza e la conoscenza fossero riconducibili a un'unica intelligenza esterna a noi.
 
 
 
 
 
 
Tommaso riteneva che ogni essere umano fosse un soggetto autonomo e che la conocenza fosse risultato di cause esterne e interne.
 
 
 
MAGISTER UNIVERSITARIO

 uomo di mestiere che svolge una professione
ha autorità e riconosce il legame fra scienza e insegnamento
 
l'ordinamento giuridico li riconobbe uno statuto speciale

in cambio collaboravano all'onore della corporazione universitaria