SOCIOLOGIA: LA GENERAZIONE DEI CLASSICI (Durkheim)

APPUNTI

DA DISCIPLINA NASCENTE A SCIENZA AFFERMATA
Nonostante i cambiamenti della rivoluzione industriale, la società continuava a funzionare in modo accettabile.
Per questo si instaurò la convinzione dell'esistenza di una capacità di adattamento, dei soggetti sociali, al cambiamento anche radicale delle condizioni circostanti.
I sociologi, tra il XIX e il XX sec., cercarono di capire il funzionamento della nuova società e di elaborare i modelli interpretativi, con però nuovi problemi (carattere anonimo dei raporti sociali, secolarizzazione, maturazione della democrazia).
I sociologi che affrontrono questi problemi sono considerati i classici della sociologia, che hanno portato la disciplina a scienza universalmente riconosciuta: Emile Durkheim, Max Weber, Vilfredo Pareto, Georg Simmel.
Essi hanno elaborato un apparato concettuale specifico (termini, concetti... Utilizzati da tutti), hanno apportato un'autonoma riflessione metodologica (hanno stabilito una base per la realizzazione di una ricerca empirica), hanno circoscritto un campo di richerca definito (tematiche), hanno tracciato dei confini con le altre discipline (autonomia).
 
EMILE DURKHEIM 
Emile Durkheim (1058-1917) vuole soprattutto comprendere le forze che tengono coesa una società, impedendo i conflitti causati dall'interesse individuale. A queste forze da il nome di solidarietà: una collettività più è coesa più è solidale.
Nota che le forze di coesione sono di due tipi:
Meccanica= caratteristica della società preindustriale (fattorie, villaggi), essendo le attività umane non specializzate, i rapporti interpersonali erano legati "per somiglianza", cioè gli individui non differivano significativamente gli uni dagli altri (stessi valori, riti religiosi, modelli di comportamento...). "Meccanica" fa riferimento alla forza ch tiene unite le molecole in un solido, che gli impone di muoversi all'unisolo.
Organica= carattristica delle società industriali, essendo le attività umane differenziate esse si completano. La coesione, quindi, si basa sulla differenzazione degli individui. "Organica" fa riferimento agli organi di un corpo vivente (specializzati e complementari).
Ciò significa che la coesione sociale si basa sulla divisione del lavoro, non per le tante diverse professioni, ma per la specializzazione tra le professioni, quando prima si svolgeva interamente in famiglia.
Il sistema funziona alimentato dai contributi delle sue singole componenti, perciò la divisione del lavoro ha un valore sociale.
Quando però la solidarietà manca si produce l'anomia, ovvero una situazione di carenza di norme sociali. Essa comporta difficoltà nella costruzione di relazioni fluide e naturali con gli altri ed è dunque fattore di disgregazione della società.
Durkheim ha raccolto i dati studiati sul fenomeno del suicidio nelibro "Il suicidio" (1897). Studiando i casi empirici, egli ha individuato tre ragioni per cui un soggetto può togliersi la vita:
Altruistico= provocato dall'adesione incondizionata alle norme del gruppo cui si appartiene.
Egoistico= provocato dalla emarginazione e isolazione dalla collettività, di un soggetto.
Anomico= provocato dall'allontanarsi dei legami sociali, con la conseguente perdita di interesse nella vita collettiva. Tipico della società moderna.
Il fattore rilevante è il grado d'integrazione del singolo nella società (troppo, troppo poco, non si riesce a distinguersi), cominciando a considerare i suicidi non come un avvenimento privato, ma come eventi accaduti in una stessa società e in una precisa unità di tempo.
Con questo si può dedurre che esso rappresenta un atto di ribellione contro la società, dove il singolo sottrae se stesso al gruppo e si rifiuta di ricoprire la funzione attribuita a lui.
In "Le forme elementari della vita religiosa", Durkheim modifica in parte la propria posizione e sposta la funzione coesiva, dalla divisione del lavoro, alla religione. Infatti, tutte le religioni presentano elementi in comune che ruotano attorno al sacro contrapposto al profano.
Il sacro implica separazione, perchè non tutti ne hanno accesso (funzioni religiose, luoghi appropriati, personale apposito). Gli individui, nella collettività, si designano con lo stesso nome (cristiani, musulmani):essi sono tenuti a un esercizio di solidarietà e al loro dovere di fedeli (pratiche e proibizioni).
Queste caratteristiche coesive delle religioni sono le stesse che producono solidarietà sociale, per questo (sicchè) si crea un fondamentale parallelismo tra vita sociale e religiosa. "La società per i suoi membri è quello che è un dio per i suoi fedeli." Entrambi alimentano la sensazione di esserne dipendenti. La società pretende che noi ci sottomettiamo ad alcune regole di condotta, anche se in disaccordo. Secondo il sociologo non ci sottomettiamo solo a causa delle punizioni, che conseguirebbero un'inosservanza, ma per rispetto.
Tutte le religioni si basano su una realtà fondamentale: esiste una realtà superiore agli esseri umani, ma esse hanno mancato di riconoscere il vero volto di questa realtà trascendente, che non è una divinità, ma la società stessa. Nella visione di Durkheim, la forza colletiva della società plasma idee, concetti, visioni che ci sembrano personali, anche i teoremi della logica e le leggi scientifiche non sono unicamente oggettivi. Non basta che siano veri per essere creduti, ma devono essere creduti per apparire veri.
Il senso collettivo è ciò che produce le opinionie credenze di una società, che nel corso della storia, diventano esterne all'individuo e alla collettività che le ha create. E divengono così verità scientifiche e religiose.
La società è esterna agli individui e coercitiva (limitativa) nei loro confronti:
la società forma l'individuo fin dalla nascita, comunicandogli una serie di comportamenti tipici e di valori tradizionali;
le istituzioni sociali hanno una durata e continuità che superano la vita di coloro che ne fanno parte (lingua).
Queste considerazione portano Durkheim a concludere che la società non è il risultato della somma di individui che la compongono, ma una realtà specifica con caratteristiche e leggi proprie.
Per questo la spiegazione di fenomeni sociali può essere trovata solo in altri fenomeni sociali (valori diffusi, mutamento demografico, regime politico...), che sono semprequalcosa di indipendente dalla volontà individuale (causa-effetto).
Durkheim fa quindi capire l'importanza di un disciplina autonoma che studi la società.

SCHEMA
 
 
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 
la società continuava a funzionare in modo accettabile 
  ↓  
capacità di adattamento al cambiamento delle condizioni circostanti
 
 
"I CLASSICI"
 
-Emile Durkheim 
-Max Weber
-Vilfredo Pareto
-Georg Simmel
 
-Apparato concettuale specifico
-Autonoma riflessione metodologica
-Campo di richerca definito
-Confini con le altre discipline
 
 
 

Emile Durkheim si focalizza sulle forze che tengono coesa una società.

SOLIDARIETÀ
↓ 
MECCANICA

 legame per somiglianza
ORGANICA 
 
                                            differenzazione degli individui
 


COESIONE SOCIALE→ DIVISIONE E SPECIALIZZAZIONE DEL LAVORO 
 
SISTEMACONTRIBUTI DEI SINGOLI COMPONENTI
 
 

 ANOMIA

 causata da una mancanza di solidarietà
carenza di norme sociali
disgregazione della società
 
 
 
SUICIDIO 
 
ALTRUISTICO
adesione incondizionata alle norme 
 
EGOISTICO 
emarginazione dalla collettività

ANOMICO 
 
allontanarsi dei legami sociali
 
 
GRADO DI INTERAZIONE DEL SINGOLO NELLA SOCIETÀ

in una stessa società→ in una precisa unità di tempoatto di ribellione 
 
 
 
 
 
 
Durkheim modifica in parte la propria posizione e sposta la funzione coesiva alla religione.

 elementi in comune

stesso nome 
 
esercizio di solidarietà, dovere di fedeli
                                                             parallelismo tra vita sociale e religiosa
 
La società per i suoi membri è quello che è un dio per i suoi fedeli.

  sensazione di esserne dipendenti

ci sottomettiamo ad alcune regole di condotta, anche se in disaccordo
 
 
 
 REALTÀ SUPERIORE AGLI ESSERI UMANI
SOCIETÀ
la forza colletiva della società plasma concetti sembrano personali o oggettivi



Non basta che siano veri per essere creduti, ma devono essere creduti per apparire veri.
senso collettivo→ opinioni e credenze diventano esterne all'individuo e alla collettività verità scientifiche e religiose


 
 
La società è esterna agli individui e coercitiva nei loro 
 confronti:
 
-Forma l'individuo fin dalla nascita;
 
-Le istituzioni sociali hanno una durata e continuità che superano la vita di coloro che ne fanno parte;
 
-Non è il risultato della somma di individui che la compongono, ma una realtà specifica con caratteristiche e leggi proprie.
 
-Per questo la spiegazione di fenomeni sociali può essere trovata solo in altri fenomeni sociali.